Un angolo di medioevo nel centro storico di Macomer: armi, cucina, prigione e processi…

Salvatore

Un angolo di medioevo nel centro storico di Macomer: armi, cucina, prigione e processi…

sabato 17 Febbraio 2018 - 11:03
Un angolo di medioevo nel centro storico di Macomer: armi, cucina, prigione e processi…

Macomer, un'immagine della mostra Mediae Aetatis. Il fascino oscuro del medioevo"

Un angolo di medioevo nel centro storico di Macomer. Si tratta della ennesima iniziativa della cooperativa Esedra, realizzata nel Centro Culturale Casa Atene, in pieno centro storico, intitolata “Mediae Aetatis. Il fascino oscuro del medioevo”.

L’esposizione, che durerà fino al primo aprile, riproduce alcuni momenti del medioevo: un processo con la comminazione della pena della gogna, le armi, la cucina, una prigione.

L’ispirazione principale proviene dalla scheda 132 del Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, un registro dove venivano registrati tutti gli atti dell’antico convento camaldolese, dai primi decenni del dodicesimo secolo fino al tredicesimo inoltrato. La scheda riporta il sunto di un processo portato avanti da “Petru priore de Bonarcatu”.

Il processo era stato intentato contro i sette figli di due servi del convento che avevano osato, attraverso documenti falsi, dichiararsi liberi. I buoni fraticelli li avevano portati “in corona” davanti al giudice Comita, ma, per fortuna, si erano salvati all’ultimo momento, prima della forca. Il Condaghe di Santa Maria di Bonarcado riveste una particolare importanza per Macomer. È qui infatti che viene citato per la prima volta nella storia, almeno sui documenti finora conosciuti. Da una scheda si apprende che Macomer, ai primi del tredicesimo secolo, faceva parte del Giudicato di Arborea e non di quello del Logudoro, come all’inizio della formazione dei quattro regni della Sardegna. Questo a causa della politica di aggressione che il Giudicato di Arborea aveva portato avanti, nei confronti del Giudicato vicino, nel dodicesimo secolo.

Pier Gavino Vacca

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