Stop alle attività per la sala da ballo il “Teatrino”, sprovvista delle necessarie autorizzazioni di sicurezza, e denuncia per il titolare, che avrebbe omesso «di adottare tutte le misure necessarie a impedire il possibile crollo del solaio, continuando con le attività danzanti-intrattenimento musicale».
I carabinieri della stazione di Tortolì, comandata dal maresciallo Marcello Cangelosi, hanno deferito in stato di liberta F.M, 33 anni di Lanusei, gestore del locale. Secondo le indagini, poco prima di Natale, l’uomo avrebbe dichiarato la piena funzionalità della struttura, certificandone l’idoneità nonostante fosse a conoscenza di importanti criticità strutturali.
Nel dettaglio, il trentatreenne avrebbe attestato l’agibilità della sala nella “Dua numero 8508” del 23 dicembre 2017 (Dichiarazione sostitutiva ai sensi degli articoli 46 e 47 Dpr 28 dicembre 2000 numero 445) depositata al Comune di Tortolì. Secondo gli uomini dell’Arma, però, “Il Teatrino” non sarebbe sicuro per il pubblico.
Il titolare, infatti, avrebbe provveduto a effettuare interventi provvisori a sostegno del solaio del piano interrato, corrispondente alla pavimentazione della sala da ballo, mediante una puntellatura “rompi-tratta”, omettendo «di adottare tutte le misure necessarie a impedire il possibile crollo del sola e continuando con le attività danzanti-intrattenimento musicale».
Non va meglio per quanto riguarda la pavimentazione. A seguito di un intervento richiesto ai Vigili del fuoco, per i carabinieri ci sarebbero «criticità sotto il profilo della sicurezza statica dell’immobile determinata da fenomeni di dissesto, con un quadro fessurativo sulle strutture orizzontali dell’edificio in prossimità del solaio».
Una situazione che metterebbe «in pericolo la pubblica incolumità. L’elevata pressione derivante dall’afflusso di persone all’interno del locale, infatti, avrebbe potuto portare alla eccessiva flessione delle strutture portanti del solaio».
I militari dell’Arma precisano che il titolare è stato diffidato con divieto di prosecuzione dell’attività, «fino alla presentazione di un valido titolo di agibilità dei locali, al fine di scongiurare pericoli per la pubblica incolumità».
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