La Regione boccia il film del regista Coda sul femminicidio

Sonia

La Regione boccia il film del regista Coda sul femminicidio

martedì 09 Gennaio 2018 - 17:30
La Regione boccia il film del regista Coda sul femminicidio

Il Palazzo del Consiglio della Regione Sardegna (foto S.Novellu)

La motivazione che non emerge una “specifica visibilità regionale”

Il progetto cinematografico “La sposa nel vento” di Giovanni Coda sulla piaga del femminicidio in Sardegna è stato bocciato dalla Regione. La commissione tecnico-artistica responsabile delle valutazioni assegnate ai progetti cinematografici meritevoli di finanziamento ha espresso parere negativo. “Non emergono da tale lavoro una specifica visibilità regionale, una marcata presenza identitaria, né una consapevolezza delle tradizioni e della cultura”, si legge nella motivazione. “La sposa nel vento” è il terzo capitolo della trilogia sulla violenza di genere che comprende “Il Rosa Nudo” e “Bullied to death”, pluripremiati a livello internazionale con 20 riconoscimenti. Un progetto Made in Sardegna che parte da uno studio di Donna Ceteris sul territorio sardo legato al femminicidio. Contro il no, il regista ha annunciato ricorso al Tar e Donna Ceteris chiede lo scioglimento della commissione e la riproposizione del bando. «La Regione boccia il talento del regista e censura la piaga del femminicidio in Sardegna – attacca l’associazione no-profit contro la violenza sulle donne, stalking, maltrattamenti in famiglia e nel sociale – viene cancellata un’opera cinematografica frutto di dati e radicamento col territorio. Un grave danno alla battaglia contro la violenza di genere.

Con questa bocciatura non soltanto viene creato un danno ad uno dei più riconosciuti e innovativi registi sardi, ma si apre un vuoto pericoloso dal punto di vista sociale: e cioè, una commissione afferma che il problema femminicidio non esiste, e non esiste neppure l’azione di un centro antiviolenza, le casistiche, le relazioni, le interviste raccolte, i dati». Coda è amareggiato.

«Non si può non rimanere indignati e preoccupati davanti all’irresponsabile leggerezza con la quale una commissione che si esprime per conto della Regione Sardegna ha liquidato un tema di tale importanza e gravità come la violenza di genere nella nostra terra – commenta – Ancora una volta trovo inquietante constatare il tentativo di falsificare la realtà negando i risultati professionali e artistici da me raggiunti in Italia e all’estero».

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