Insetti a tavola. Coldiretti Sardegna chiede trasparenza sulle importazioni

Sonia

Insetti a tavola. Coldiretti Sardegna chiede trasparenza sulle importazioni

mercoledì 03 Gennaio 2018 - 12:15
Insetti a tavola. Coldiretti Sardegna chiede trasparenza sulle importazioni

Nuoro, il mercato della Coldiretti all'Ex mercato civico (foto S.Novellu)

Il presidente Battista Cualbu “non siamo contrari a priori, ma restiamo a fianco dei prodotti locali”

Sta facendo discutere anche in Sardegna l’introduzione degli insetti nella dieta alimentare degli italiani. Sarà pur vero che sull’isola il formaggio con in vermi è considerato da tanti una bontà, ma l’arrivo delle farfalle delle palme dalla Guyana, di grilli e millepiedi cinesi, tarantole arrostite del Laos, bachi da seta all’americana, cimici d’acqua e vermi giganti della farina dalla Tailandia fa storcere un po’ il naso. Soprattutto sull’origine e la lavorazione degli alimenti.
Dal primo gennaio si applica il nuovo regolamento europeo sui “novel food” che permette di servire gli insetti a tavola. Una novità che, secondo una indagine condotta da Coldiretti/Ixe’, non piace al 54% degli italiani, che li considerano estranei alla cultura alimentare nazionale mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli, il 16% e non risponde il 6%. Pochissimi, in particolare, i favorevoli alla possibilità di mangiare insetti interi, secondo quanto emerso da una ricerca dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) che ha effettuato dei test di degustazione coinvolgendo dei volontari. Maggiore disponibilità si è riscontrata – continua la Coldiretti – al consumo di prodotti che contengono insetti nel preparato (come ad esempio farina di grilli o pasta con farina di larve).
A spingere verso il consumo di insetti è da qualche anno la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) forte del fatto che nel mondo già quasi 2000 specie di insetti sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone.
«Non siamo contrari a priori per le altre culture alimentari anche se noi siamo da sempre a fianco del made in Italy e dei prodotti stagionali, sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu. Ma è chiaro che sia necessario garantire la trasparenza e la sicurezza alimentare per i consumatori. Come per tutti gli altri alimenti importati, molti dei quali fanno concorrenza sleale ai nostri prodotti (non è questo il caso) chiediamo che ci sia chiarezza sui metodi di produzione e sulla provenienza e tracciabilità degli insetti. La maggior parte dei nuovi prodotti, come ha più volte evidenziato la nostra organizzazione, proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari».
«Il nostro consiglio è comunque quello di prediligere sempre i prodotti locali e made in Italy – ricorda il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – non solo per tradizione e cultura ma anche perché garanzia di salubrità e rispetto dell’ambiente, oltre a garantire un ritorno economico ai nostri agricoltori».
Insomma, anche i buongustai sardi delle larve della mosca del “casu martzu” e i curiosi di cucina alternativa devono avere la certezza che gli “aperinsetti” a base di vermi della farina aromatizzati alla paprica, curry e sale marino, da mangiare magari con un sorso di vodka ai bachi da seta, siano prodotti sicuri.

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