Opposizioni in Consiglio comunale: “la gestione in house dei rifiuti sarà un disastro economico”

Sonia

Opposizioni in Consiglio comunale: “la gestione in house dei rifiuti sarà un disastro economico”

sabato 16 Dicembre 2017 - 06:30
Opposizioni in Consiglio comunale: “la gestione in house dei rifiuti sarà un disastro economico”

Raccolta differenziata per le vie di Nuoro (©foto S.Novellu/Cronache Nuoresi)

Tutti contrari. Seppur con posizioni e argomenti differenti, i gruppi di opposizione presenti in consiglio comunale hanno bocciato all’unanimità la proposta dell’amministrazione Soddu di abbandonare gli appalti esterni per gestire direttamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

«Il modello scelto da Soddu e compagni – attacca Pierluigi Saiu, consigliere di Uniti per Nuoro – sarà un disastro sul piano economico e sul piano del servizio. Questa amministrazione già non riesce a far quadrare così i conti, figuriamoci con una gestione “in house”, cioè interna, di un servizio tanto costoso. Per non parlare delle perplessità sulla sua gestione e sulla capacità di garantire risultati soddisfacenti. Gli stessi calcoli proposti al consiglio sono del tutto inattendibili e il rischio è che i cittadini saranno chiamati a pagare di più per un servizio che funzionerà peggio. Serve invece un sistema efficiente, che faccia pagare in base a quanti rifiuti si producono».

Severo anche il giudizio di Leonardo Moro: «È una proposta superficiale e dannosa. Non tiene conto dell’incombenza del contenzioso sulla gara d’appalto improvvidamente revocata da questa amministrazione ed è basata su calcoli sbagliati. L’analisi dei punti di forza e di debolezza è carente sotto molti aspetti. Non si tiene conto degli investimenti iniziali che saranno necessari e per le casse del comune, questo modello di gestione comporterà costi insostenibili. Sarà un pozzo senza fondo. Senza contare la totale mancanza di capacità gestionali di cui questa amministrazione ha già dato ampia dimostrazione».

Molto critici anche Basilio Brodu e Peppe Montesu: « I presupposti su cui viene cambiato l’indirizzo del sistema di gestione integrato di igiene pubblica si basa su un’analisi carente nei presupposti e disancorata dalla realtà economica e gestionale dell’ente. Arbitrarie le valutazioni sugli utili, che non tengono conto dei risparmi connessi ai ribassi di una gara d’appalto. Del tutto assenti le valutazioni sui costi iniziali e sulle eventuali acquisizioni dei beni dalla Nuoro Ambiente. Aspetto questo su cui serve la massima chiarezza. La situazione economica del comune, anche alla luce dell’ultima variazione di bilancio, indurrebbe a una maggiore prudenza sul piano delle esposizioni finanziarie dell’ente».

Per Mara Sanna del M5S il punto è che «la scelta della gestione “in house” viene fatta perché ritenuta economicamente meno onerosa ma vengono completamente trascurati i rischi ai quali si espone il Comune, su tutti la difficoltà ad applicare le penali sul canone, il mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata e quindi un gravoso incremento dei costi per i cittadini. Non è prevista l’adozione del sistema di raccolta a tariffazione puntuale che costituisce un fondamentale supporto a sostegno dell’efficienza e dell’incremento della percentuale di raccolta, riducendo il rischio di danno economico. La relazione istruttoria omette informazioni fondamentali e, ancora una volta, il “copia e incolla” di larghe parti di un testo, usato senza la doverosa citazione delle fonti, viene utilizzato esclusivamente per suffragare la propria scelta gestionale Non sono contraria alla gestione “in house” – dice Sanna – ma sono contraria alle inaccettabili superficialità ed incompetenza che espongono il comune e i cittadini nuoresi a un serio pericolo economico».

Molto duro Nicola Porcu: «La gestione “in house” avrà gravi ricadute sul comune e quindi sulla collettività, sia per motivi economici che per motivi gestionali. La gestione diretta, senza competenze nel settore specifico, porterà a un servizio con gravi diseconomie. Ciò che viene indicato come un punto di forza è di fatto un punto di debolezza. Un efficentamento del servizio in termini quantitativi e qualitativi non può certo essere garantito da un’amministrazione che non ha nessuna esperienza nel settore».

Per Alessandro Bianchi «è un pasticcio che porta con sé un’alta dose di rischio per l’Ente». Secondo l’ex sindaco «si procede con superficialità e approssimazione e manca un’analisi approfondita e competente degli aspetti sostanziali che dovrebbero essere alla base della scelta. La soluzione proposta è una ricetta anacronistica e per questo abbandonata ormai da tutti i comuni (non ce n’è uno come il nostro che ha percorso recentemente questa strada). Politicamente – conclude Bianchi – si sceglie di mettere i piedi “nel piatto dei rifiuti” invece che limitarsi ad un efficace controllo, mantenendo separate le proprie funzioni da quelle del gestore».

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