L’editoriale di don Mariani sotto accusa: “toni salviniani contro i migranti – pidores”

Sonia

L’editoriale di don Mariani sotto accusa: “toni salviniani contro i migranti – pidores”

mercoledì 29 Novembre 2017 - 13:09
L’editoriale di don Mariani sotto accusa: “toni salviniani contro i migranti – pidores”

Don Francesco Mariani (© foto S.Novellu - Tutti i diritti riservati)

«Non sono razzista ma provo rabbia»

Don Francesco Mariani, giornalista e sociologo, direttore per tanti anni di Radio Barbagia, fa discutere per un suo editoriale pubblicato dal settimanale diocesano l’Ortobene.

La bufera è stata scatenata dai toni usati sopratutto contro i migranti che chiedono l’elemosina davanti alla chiese, ma anche nei supermercati o al bar.

«Non so voi, ma io ho provato grande disagio in questi giorni della novena delle Grazie ad entrare in chiesa dovendo passare attraverso un cordone di questuanti dislocati sul sagrato, sul portone, dentro la bussola e anche nella chiesa stessa», esordisce don Mariani nell’articolo «Cercansi ‘pidores’ per avere dignità».

L'editoriale di don Francesco Mariani pubblicato sull'Ortobene

L’editoriale di don Francesco Mariani pubblicato sull’Ortobene

Un articolo choc che ha provocato dure reazioni nella rete, soprattutto perché scritto da un uomo di chiesa, accusato di aver usato “toni salviniani“.

«Ho visto il ritorno alla grande di un clan di zingari che dopo aver devastato il campo di accoglienza di Pratosardo realizzato dal Comune con i nostri soldi lo hanno trasformato in una discarica – scrive il parroco – si è speso un po’ per garantire la frequenza scolastica ai loro figli, per nutrirli e vestirli. Erano lì davanti alla chiesa delle Grazie a pietire e strattonare anziani e malati arrivati per la giornata mondiale dei poveri. In un supermercato un extracomunitario mi chiede il carrello per parcheggiarlo, ero il numero 403. Un euro per ogni carrello fa una bella cifra. Lo Stato, cioè pantalone, spende 35 euro al giorno per alloggio, vitto, vestiario, ricariche telefoniche e sigarette: poi li incontriamo a fare gli accattoni».

«Non sono razzista – sottolinea ancora don Mariani – ma provo rabbia per l’anziana che va in banca, alle poste, e subito si trova davanti all’uscio un giovanottone che chiede soldi, pretende, insiste. Si espellono ospiti dai centri di accoglienza dei paesi vicini e lontani per risse ed altri reati pure gravi che al cittadino qualunque costerebbero il carcere» prosegue il sacerdote facendo un parallelismo tra droga, prostituzione e accattonaggio.

E ancora:«mi dicono che ci siano Istituti bancari che hanno chiuso i conto correnti di extracomunitari ospiti di centri di accoglienza perché non era garantita la provenienza e la tracciabilità delle diverse migliaia di euro versati. Accattonaggio, droga e prostituzione, centrano, eccome!».

Le reazioni su Facebook non si fanno attendere. «La più disgraziata propaganda xenofoba e il più volgare qualunquismo nelle parole di don Mariani – commenta il deputato di Art.1 Michele Piras – parole che non mi sarei aspettato da un uomo di chiesa, che dovrebbe almeno provare a comprendere gli ultimi e ad accoglierli. Invece eccolo qui, come un Salvini qualsiasi».

Per Pierfranco Devias, segretario del partito indipendentista Liberu, si tratta di un “vergognoso redazionale”. Interviene anche il direttore dell’Ortobene, Michele Tatti: «si può condividere o meno il pensiero di una persona ma non la si deve infangare, tra l’altro nascondendosi dietro l’anonimato», dichiara riferendosi ad alcuni commenti sul web.

«Un sacerdote che prova disagio nel passare fra i poveri che chiedono l’elemosina, definiti “questuanti”, dislocati nel sagrato. Un sacerdote “intimorito dall’apparente gentilezza” ma capace di cogliere “lo sguardo feroce” del morto di fame. Un sacerdote che non conosce gli idiomi pronunciati ma riesce a coglierne perfettamente il senso “non benevolo” – scrive l’ex assessore comunale alle Attività produttive Francesco Guccini, che aggiunge ancora: «un sacerdote che in quegli extracomunitari vede “avanzi di galera bivaccare a Nuoro con 35 euro di sussidio al giorno”, ma non si interroga sulla necessità di impiegare 150 mila euro di offerte per rifare un altare di una chiesa».

Sonia Meloni e Sabrina Fara

© Tutti i diritti riservati

Un commento  - mostra commenti

  1. Noi comuni cittadini siamo liberi di esprimere le nostre opinioni su questo argomento, magari facendoci scappare qualche parola di troppo; e, a dire la verità, anch’io provo un certo fastidio soprattutto nell’assistere al trucco del carrello davanti ai supermercati, grazie al quale gli extracomunitari riescono ad intascare parecchi soldi.
    Si rimane allibiti però quando a dire queste cose è un sacerdote, la cui missione è proprio quella di assistere spiritualmente chiunque, poveri, derelitti, persino i furbi e i disonesti; dal punto di vista della Chiesa, sono tutti figli di Dio.
    Forse Don Mariane non se ne rende conto, ma con i suoi discorsi sta teorizzando una Chiesa che discrimina tra fedeli di serie A e fedeli di serie B. Magari una rilettura della Bibbia gli farebbe bene …

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