Crisi dell’industria a Ottana: lavoratori in mobilitazione chiedono un’incontro con Pigliaru e Calenda

Sonia

Crisi dell’industria a Ottana: lavoratori in mobilitazione chiedono un’incontro con Pigliaru e Calenda

mercoledì 08 Novembre 2017 - 06:00
Crisi dell’industria a Ottana: lavoratori in mobilitazione chiedono un’incontro con Pigliaru e Calenda

La protesta dei lavoratori di Ottana Polimeri nel 2015 (© foto S.Novellu)

In programma anche una manifestazione a Cagliari

Si riaccende la lotta per il lavoro nel sito industriale di Ottana. Il Coordinamento dei lavoratori ha deciso di riportare con forza la vertenza del centro Sardegna nei competenti tavoli istituzionali. Una richiesta urgente di incontro è già stata inviata all’indirizzo del presidente della Regione Francesco Pigliaru. Chiesta anche la presenza del ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda. In programma anche una manifestazione a Cagliari, che coinvolgerà operai e famiglie.

L’appello: «È ora che la politica regionale e lo Stato si impegnino per noi e non contro di noi, in maniera decisa, totale e definitiva per il rilancio del sito industriale di Ottana».

Lo scopo è quello di sollecitare soluzioni immediate e positive, attraverso il concorso costruttivo del governo e della proprietà. Dopo il licenziamento di tutti i dipendenti di Ottana Polimeri, evidenzia il Coordinamento, a rischio ci sono anche i lavoratori di Ottana Energia, anche loro in scadenza di ammortizzatori sociali e senza una prospettiva per mancanza di strategie di rilancio. Un dramma che ha già interessato anche le centinaia di lavoratori delle imprese di manutenzione e del polo tessile (Legler).

Cancelli chiusi a Ottana Polimeri (© foto S.Novellu)

Cancelli chiusi a Ottana Polimeri (© foto S.Novellu)

Tra le richieste c’è quella che il governo consideri la crisi del sito industriale di Ottana come una vera emergenza nazionale e dia avvio ad un piano di intervento pubblico inserito in finanziaria nazionale. Un’azione finalizzata a tamponare nell’immediato la situazione di emergenza sociale, che dia il tempo di creare prospettive utili a rilanciare le attività esistenti e sviluppare nuove iniziative.

«Non si può più fare affidamento solo sulle  iniziative dei privati – sottolineano il lavoratori di Ottana – ci vuole l’apporto fattivo dello Stato e della Regione Sarda. Lo Stato, con l’apporto di ENI ed ENEL, possiede le risorse e le competenze tecniche necessarie, è nelle condizioni di dare risposte sostenibili a un territorio impoverito e privato del futuro. A rischio c’è la tenuta sociale, civile, democratica ed economica dell’intera Provincia di Nuoro».

Stabilimenti nella zona industriale di Ottana (© foto S.Novellu)

Stabilimenti nella zona industriale di Ottana (© foto S.Novellu)

Il Coordinamento dei lavoratori chiede un percorso di mobilitazione unitaria che coinvolga sindacati, politici, amministrazioni comunali e Consorzio industriale. Il Consorzio, in particolare, «deve avere un ruolo da protagonista, in un’ottica di rilancio dei servizi all’interno del sito industriale, dimostrando un impegno maggiore nella gestione e nella fornitura delle utilities alle aziende presenti nel polo di Ottana».

Senza un concreto piano di rientro al lavoro di tutti gli operai di Ottana Polimeri e Ottana Energia e in mancanza di un percorso che recuperi le maestranze delle ditte esterne e dia una soluzione al dramma degli ex lavoratori Legler, il coordinamento dei lavoratori è pronto a rifiutare il sussidio di disoccupazione o le altre forme di ammortizzatori sociali.

I lavoratori lanciano un appello anche la proprietà: «Se non è in grado di affrontare in senso definitivo la vertenza si deve coerentemente fare da parte, dando la possibilità di investire agli altri imprenditori che si sono proposti in Regione».

© Tutti i diritti riservati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi