Nuoro. Dirigenti scolastici in rivolta: l’intervista al presidente provinciale dell’Associazione dirigenti scolastici

Nuovo

Nuoro. Dirigenti scolastici in rivolta: l’intervista al presidente provinciale dell’Associazione dirigenti scolastici

sabato 21 Ottobre 2017 - 08:51
Nuoro. Dirigenti scolastici in rivolta: l’intervista al presidente provinciale dell’Associazione dirigenti scolastici

Il presidente provinciale dell’Associazione dirigenti scolastici Nuoro- Ogliastra Nazario Porcu (foto Cronache Nuoresi)

Organici scolastici in sofferenza, carichi di lavoro enormi, stipendi non adeguati e poche risorse a disposizione. Tra problemi vecchi e nuovi, l’anno scolastico in Provincia di Nuoro è ripartito con i dirigenti scolastici in rivolta. Intanto, molti genitori si lamentano: qualcuno denuncia la mancanza di un numero di sedie sufficienti per il normale svolgimento delle lezioni. Altri segnalano la mancanza della carta igienica.

Nazario Porcu, presidente provinciale dell’Associazione dirigenti scolastici Nuoro-Ogliastra, alla guida dell’Istituto comprensivo numero 4 di Nuoro, il più numeroso della città, e dell’Istituto comprensivo Orotelli Ottana, ci riceve nel suo studio di via Carbonia, dove ha sede la scuola primaria.

Il presidente provinciale dell’Associazione dirigenti scolastici Nazario Porcu (foto Cronache Nuoresi)

Il presidente provinciale dell’Associazione dirigenti scolastici Nuoro- Ogliastra Nazario Porcu (foto Cronache Nuoresi)

I dirigenti scolastici sono insofferenti da tempo. Perché? I dirigenti scolastici sono in agitazione da diversi mesi per la complessità e il carico del lavoro e per l’esiguità del loro stipendio, molto più basso rispetto degli altri dirigenti dello Stato. Noi abbiamo mille problematiche da gestire e risolvere tutti i giorni, molte di più se paragonate agli altri manager che operano nel settore pubblico. Tuttavia, il nostro impegno non è sufficientemente ripagato. Le problematiche della scuola sono molto difficili, soprattutto da quando gli Uffici scolastici provinciali sono stati esautorati da molte delle loro funzioni e gli istituti sono diventati autonomi. Adesso sono i dirigenti, insieme alle segreterie, a doversi occupare delle assunzioni del personale, dei pensionamenti, delle ricostruzioni delle carriere e di tutte le problematiche interne agli istituti. Per questo chiediamo l’equiparazione degli stipendi. Un dirigente scolastico guadagna intorno ai 55 mila euro lordi l’anno, gli altri dirigenti statali hanno uno stipendio che supera i 90 mila euro. Una vera ingiustizia, che non da soddisfazione al nostro impegno.

A questo si aggiungono le problematiche legate agli accorpamenti. Una situazione difficile anche da questo punto di vista? La protesta dei dirigenti scolastici si concentra anche su questo. Per essere autonoma e avere un dirigente titolare una scuola deve essere dimensionata. Questo significa che deve avere almeno 400 alunni nel caso delle zone di montagna e 600 in tutte le altre. Se non si raggiungono i numeri scatta l’accorpamento e il plesso sottodimensionato viene affidato a un dirigente reggente, che deve fare la spola tra l’istituto in cui è titolare e le scuole sottodimensionate. Inoltre, è necessario considerare il caso degli istituti comprensivi che raggiungono i numeri e non hanno un dirigente titolare a causa della carenza di manager. Attualmente, io sono reggente all’Istituto comprensivo Orotelli-Ottana. Una realtà che ha in carico 700 alunni, ma è priva di un dirigente titolare. Purtroppo, a livello regionale mancano all’appello circa 60 dirigenti scolastici. La Provincia di Nuoro è la più penalizzata: i 24 dirigenti in carica hanno a testa almeno una reggenza. Si salvano solo in tre, ma tutti gli altri devono affrontare una mole di lavoro enorme, con tutte le conseguenze che questo comporta. Insomma, un dirigente non può avere la responsabilità di più scuole, facendo un lavoro doppio o triplo. Il Ministero dell’istruzione deve assolutamente bandire un concorso per l’assunzione di nuovi dirigenti. Fino ad allora noi continueremo a protestare.

La scuola primaria di Monte Gurtei (foto Cronache Nuoresi)

La scuola primaria di Monte Gurtei (foto Cronache Nuoresi)

C’è una carenza anche nell’organico delle segreterie? Abbiamo una marea di lavoro e una burocrazia che non aiuta. Il lavoro negli ultimi anni si è triplicato sotto tutti i punti di vista. Come personale di segreteria c’è una riduzione rispetto agli anni passati e sono in calo anche i numeri legati ai collaboratori scolastici.

Per quanto riguarda i docenti? In questi anni siamo riusciti più o meno a cavarcela, anche se le problematiche non mancano. Se un docente della scuola secondaria si assenta, dobbiamo cercare di sopperire con l’organico interno. Solo in caso di emergenza si può procedere con una ricerca esterna di personale docente. Più facile il discorso per la scuola primaria, dove le nomine di un supplente fuori organico godono di minori restrizioni.

Le risorse che il ministero dell’Istruzione assegna annualmente alle scuole sono sufficienti? Molti genitori lamentano la necessità di dover comprare anche la carta igienica. Non voglio aprire alcuna polemica in merito, il dovere del dirigente scolastico è quello di risolvere i problemi con quello che ha a disposizione. Detto questo, è chiaro che la scuola per funzionare al meglio ha bisogno di risorse adeguate. Purtroppo, la nostra amministrazione comunale è carente da questo punto di vista e non mette a disposizione denari sufficienti. Stanno lavorando per porci rimedio, ma per il momento siamo costretti ad arrangiarci. In questo istituto, per esempio, non abbiamo abbastanza sedie e siamo costretti a spostarle in base alle necessità. Dobbiamo tutti lavorare per venirci incontro, compresi i genitori, che a volte non sono abbastanza comprensivi. Su questa scuola c’è un finanziamento già stanziato di 2 milioni e mezzo di euro. Soldi che serviranno per rinnovare completamente l’edificio e gli arredi. Se tutto va bene, i lavori dovrebbero partire a breve. Qualcosa si muove, dunque, ma non è mai abbastanza. Ora attendiamo che la Regione stanzi un finanziamento per rifare il cappotto esterno del plesso di Biscollai. Il progetto Iscola, con un finanziamento di 700 mila euro, ha già consentito l’adeguamento degli impianti di sicurezza, di riscaldamento e illuminazione. Speriamo di poter rifare presto anche la facciata dell’edificio.

La nuova legge di Bilancio prevede delle novità favorevoli per la scuola? Sì, ci sono delle risposte positive. È probabile che vengano stanziati 100 milioni di euro a favore di tutti gli istituti nazionali. Tuttavia, anche se i soldi ci saranno, per quanto riguarda l’aumento degli stipendi dirigenziali, i primi effetti riusciremo a vederli nel 2020.

La scuola primaria di Monte Gurtei (foto S.Fara)

La scuola primaria di Monte Gurtei (foto S.Fara)

Parliamo dell’annoso problema legato alla dispersione scolastica. La Sardegna è tra le regioni italiane con la percentuale più alta di abbandoni, seconda in classifica solo alla Sicilia. Dalle ultime rilevazioni i numeri si attestano intorno al 18 per cento di rinunce. Il quadro che ha descritto quanto incide sul numero degli studenti che decidono di non proseguire gli studi? Non c’è ombra di dubbio che la carenza di dirigenti scolastici incida notevolmente sugli abbandoni. Prendiamo il mio caso: io devo gestire circa 1600 studenti e mi divido tra i 900 alunni iscritti al comprensorio numero 4 di Nuoro e i 700 iscritti al comprensorio di Orotelli-Ottana. Agli studenti si aggiungono i genitori, i docenti, il personale di segreteria e il personale ATA. A ognuno di loro io devo dare risposte e trovare soluzioni adeguate per ogni problema. Il carico è enorme e in questa situazione è difficile limitare gli abbandoni.

Anche le pluriclassi sono un incentivo alla dispersione scolastica? Il problema delle pluriclassi non è da sottovalutare. Io non sono contrario, ma si devono stabilire dei criteri. I docenti che devono insegnare in classi composte da studenti di diverse età devono essere adeguatamente preparati. Non si può pescare l’ultimo in graduatoria e mandarlo a insegnare in una pluriclasse. Il rischio è che non sia in grado di gestire contemporaneamente le difficoltà date dai diversi gradi di sviluppo dei ragazzi. Una situazione che crea disagio nell’alunno, invogliandolo a non continuare gli studi. In Provincia di Nuoro le pluriclassi sono circa 40, un numero considerevole.

Qual è il suo auspicio per la scuola del futuro? Io mi sono impegnato tanto, prima come insegnante di Scienze matematiche e poi come dirigente. Oggi che sto per andare in pensione, lasciando il posto ai giovani, mi interrogo tutti i giorni su cosa sto lasciando. Il mio auspicio è che ogni ragazzo trovi nella scuola una fonte di crescita. Senza una buona preparazione non si va da nessuna parte. Per quanto riguarda le istituzioni, invece, l’augurio è che agiscano nei fatti per aumentare le competenze. A livello europeo, siamo ultimi in molte discipline. È arrivato il momento di prendere decisioni adeguate e chi ha il potere di farlo non può più continuare a stare a guardare. Le parole non bastano più, per competere adeguatamente a livello globale ci vogliono le azioni e le risorse giuste. I preti dicevano che senza soldi non si canta messa, questo vale anche per le scuole.

Sabrina Fara

© Tutti i diritti riservati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi