Allarme Trichinella nel nuorese: a Orgosolo trovata un’altra volpe infetta

Sonia

Allarme Trichinella nel nuorese: a Orgosolo trovata un’altra volpe infetta

lunedì 16 Ottobre 2017 - 17:21
Allarme Trichinella nel nuorese: a Orgosolo trovata un’altra volpe infetta

L’appello: consumate solo carni sicure e certificate

Il parassita che causa la Trichinellosi è sempre presente nelle campagne di Orgosolo e minaccia ancora la salute pubblica. Lo attestano gli esami parassitologici effettuati su una volpe investita venerdì scorso, in località Locoe, e sottoposta ai controlli nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico (IZS) di Nuoro. Esito positivo, il secondo nel giro di quattro mesi (l’ultimo risale allo scorso 11 luglio), sempre su volpi provenienti dalla stessa località ai confini fra i territori di Oliena e Nuoro. Un dato che preoccupa le autorità sanitarie locali, soprattutto per il pericolo che il parassita possa colpire gli esserI umani a seguito del consumo di carni provenienti da allevamenti irregolari, al pascolo brado illegale per quanto riguarda i suini, e frutto di macellazioni clandestine, fuori dal controllo dei servizi veterinari.

È dal 2005 che nell’agro di Orgosolo è presente la Trichinella, soprattutto fra volpi e cinghiali, ma anche nei maiali domestici tenuti al pascolo brado. «Rinnoviamo l’appello a tutti i cittadini affinché consumino carni sottoposte a controllo e provenienti da allevamenti certificati. Le macellazioni clandestine di animali, di cui non si sa niente dal punto di vista sanitario, mettono a rischio la salute di tutti i familiari. Purtroppo la Trichinellosi è una malattia grave, che può anche essere mortale per l’uomo che si infetta a seguito dell’alimentazione con carni, salsicce o prosciutti contaminati dal parassita, e tutto questo ci dovrebbe far riflettere seriamente sulla serietà del problema». Lo ha detto il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada, che ha ricordato l’importanza di segnalare all’Istituto o ai Servizi veterinari del territorio la presenza di animali morti, in particolare volpi e cinghiali, lungo le strade o in campagna. Si possono così recuperare le carcasse e provvedere ai controlli.

“In molti paesi del centro Sardegna – ha osservato Laddomada – si avvicinano i mesi in cui le carni suine vengono trasformate in salumi. Stiamo attenti alle carni che ci portiamo a casa. Il mito secondo cui ‘il maiale allevato dal compare o dall’amico è sempre più buono’, non è vero. Affidiamoci sempre al controllo e all’assistenza dei servizi veterinari locali, ne guadagneremo in salute e sicurezza per noi e i nostri cari. Nel caso di macellazioni domestiche, consentite dalla legge, – ha concluso il direttore generale dell’IZS – è obbligatoria la presenza di un veterinario che attesti la salubrità delle carni”.

La Trichinellosi è una zoonosi (malattia trasmessa dagli animali all’uomo) di natura parassitaria trasmessa da un verme, un Nematode del genere Trichinella. Presente in tutti i continenti tranne che nell’Antartico, è stata segnalata in più di 100 specie di mammiferi, 13 specie di uccelli, 3 specie di rettili. Nell’uomo causa una malattia grave, anche mortale, e colpisce più di 2.500 persone all’anno. Il parassita è presente in Sardegna dal 2005 quando in due distinti focolai (aprile e dicembre) 19 persone finirono in ospedale con sintomi clinici causati da grave infestazione di Trichinella. In entrambi i casi venne accertata che l’origine dell’infestazione era dovuta al consumo di insaccati freschi provenienti da suini macellati senza controllo sanitario. I casi si verificarono a Orgosolo.

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