Delitto Monni Masala. La testimone chiave: “incontrai Cubeddu un anno dopo”

Nuovo

Delitto Monni Masala. La testimone chiave: “incontrai Cubeddu un anno dopo”

giovedì 05 Ottobre 2017 - 20:20
Delitto Monni Masala. La testimone chiave: “incontrai Cubeddu un anno dopo”

Processo per il duplice omicidio Monni Masala (foto Cronache Nuoresi)

Davanti alla Corte d’assise di Nuoro – presidente Giorgio Cannas a latere Antonella Useli Bacchitta – la testimone chiave del processo sugli omicidi di Gianluca Monni e Stefano Masala, ha raccontato di aver visto nell’aprile del 2016, a quasi un anno dal delitto dello studente, Alberto Cubeddu, da lei riconosciuto come il passeggero dalla macchina da cui è sceso il killer di Monni.

«Ero a Ozieri col mio fidanzato – ha ricostruito la giovane – e stavamo visitando gli stand della fiera del bestiame. Ci siamo trovati a poca distanza da Cubeddu in una delle stanze dell’esposizione. Il mio ragazzo mi disse subito: “andiamo via da qui”».

L’allora fidanzato è Giuseppe Massaiu, l’allevatore di 33 anni che pochi giorni fa è stato vittima di un agguato in via Leopardi a Orune, dove è rimasto ferito a una mano, fatto non collegato comunque al processo (APPROFONDISCI).

L’udienza è proseguita con la testimonianza di Mario Cherchi, il poeta improvvisatore di Orune autore delle ottave che il complice di Cubebbu, Paolo Enrico Pinna – già condannato per i due omicidi – aveva interpretato come una presa in giro nei suoi confronti, accrescendo il suo desiderio di vendetta per lo studente.

Dopo i fatti di Cortes Apertas – Monni e i suoi amici avevano picchiato e disarmato Pinna, colpevole di aver ripetutamente importunato la ragazza dello studente, da qui il movente dell’omicidio – Cherchi aveva postato su whatsapp i suoi versi che avevano insospettito il 17enne di Nule, dedicati invece a un gruppo di amici. Toccante il racconto del poeta: «Gianluca per me era come un fratello minore, l’ho tenuto per mano da quando è nato, i miei genitori erano per lui come dei nonni. Era un ragazzo educato, eccezionale. Avevo composto la poesia come ringraziamento al gruppo del Cannetto che mi aveva invitato a uno spuntino».

Oggi avrebbero dovuto testimoniare anche il padre e i fratelli di Stefano Masala, ma è stato tutto rinviato alla prossima udienza del 19 ottobre.

© Tutti i diritti riservati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi