“C’era una volta Cappuccetto Rosso” le fiabe insegnano la cultura della legalità

Sonia

“C’era una volta Cappuccetto Rosso” le fiabe insegnano la cultura della legalità

mercoledì 07 Giugno 2017 - 06:00
“C’era una volta Cappuccetto Rosso” le fiabe insegnano la cultura della legalità

Un momento della rappresentazione teatrale

La Scuola Forense di Nuoro in sinergia con gli istituti scolastici ha proposto delle lezioni alternative agli studenti sulle regole civiche

Un momento della rappresentazione

Gli interpreti della fiaba di Cappuccetto Rosso e un’allieva

Ce n’è uno in ogni fiaba che si rispetti. Almeno una volta nella vita ha animato i nostri incubi. È il cattivo delle favole. Il torturatore irredimibile che compie soprusi di ogni sorta contro l’eroe buono. Il canovaccio è sempre lo stesso: Cenerentola alle prese con le sorellastre, Pinocchio piantonato dal gatto e la volpe, Cappuccetto Rosso braccata dal lupo famelico.

Ed è proprio il processo al lupo di Cappuccetto Rosso avvenuto ieri mattina al terzo piano del Palazzo di Giustizia di Nuoro al quale i bambini hanno assistito lo strumento usato all’interno di un percorso educativo proposto dalla Scuola Forense in collaborazione con gli istituti scolastici per insegnare la cultura della legalità.

L’iniziativa è stata inserita all’interno del progetto “il gioco delle regole” al quale hanno partecipato le classi quarta A e B dell’Istituto Onnicomprensivo Mariangela Maccioni con la referente progettuale maestra Salvatora Cottone.

Il progetto è stato strutturato con due incontri nei locali della scuola con alcuni avvocati e magistrati che, in sinergia con gli insegnanti, hanno proposto ai bambini delle lezioni alternative e dei laboratori sulle regole che disciplinano la convivenza civile ed il gioco dei ruoli, ovviamente con un linguaggio ed un approccio calibrato in base all’età dei ragazzi stessi.

Nel processo “al lupo” il cattivo per antonomasia gli interpreti principali sono stati magistrati ed avvocati supportati dalla compagnia teatrale Teatro T.

Nell’aula delle udienze penali il lupo è stato accompagnato  in catene da due gendarmi, dove subirà il processo per il tentato omicidio di Cappuccetto Rosso e della nonna, per violazione di domicilio, circonvenzione d’incapace, e quant’altro.

Subito dopo il dibattimento con testimoni di entrambe le parti; hanno sfilato in un crescendo di pathos, un veterinario, il cacciatore, la nonna, la stessa Cappuccetto rosso, la mamma di Cappuccetto  e naturalmente l’imputato, il lupo, sul quale il giudice, unitamente ai giurati popolari ( 5 bambini delle due classi del progetto) dopo essersi ritirati in camera di consiglio hanno emesso la sentenza.

L’intero processo, compreso l’evento finale, verrà raccolto in un video così da creare un documento didattico che possa essere utilizzato come format in altre occasioni e soprattutto riproposto in altri luoghi.

Il progetto è stato sostenuto da due importanti partner, il Distretto Culturale del Nuorese Atene della Sardegna che, nello specifico ha fornito il contributo necessario alla realizzazione del video didattico su supporto informatico e l’Ordine dei Veterinari di Nuoro, che ha patrocinato l’iniziativa in forza della presenza in aula di un veterinario, testimone a favore del lupo, e valido strumento di educazione all’ambiente.

Un prezioso contributo è pervenuto anche da diversi sponsor, alcune attività commerciali di Nuoro e provincia tra cui una compagnia di cacciatori e l’associazione caccia pesca ambiente che hanno supportato la Scuola forense in questo importante percorso.

L’evento fa parte di una delle tante iniziative realizzate dalla scuola Forense di Nuoro, presieduta dall’avvocato Monica Murru.

La scuola è stata istituita dall’Ordine degli Avvocati per garantire la formazione e l’aggiornamento professionale degli iscritti, predisporre ed organizzare i corsi per l’accesso alla professione e promuovere qualsiasi altra attività formativa e culturale ritenuta meritevole.

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