Inquirenti chiudono il cerchio su omicidi, rapine, traffico di armi e droga messi a segno in Ogliastra tra il 2000 e il 2006

Salvatore

Inquirenti chiudono il cerchio su omicidi, rapine, traffico di armi e droga messi a segno in Ogliastra tra il 2000 e il 2006

venerdì 05 Maggio 2017 - 10:39
Inquirenti chiudono il cerchio su omicidi, rapine, traffico di armi e droga messi a segno in Ogliastra tra il 2000 e il 2006

Alcune delle armi sequestrate in Ogliastra

Le indagini hanno preso piede dal clamoroso colpo all’armeria della base militare di Capo Bellavista

Con la conclusione delle indagini, svolte dal Nucleo Investigativo Comando provinciale di Nuoro e coordinate dal dott. Danilo Tronci della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, gli inquirenti potrebbero aver chiuso il cerchio su una serie di omicidi, tentati omicidi e rapine, traffico di armi e droga messi a segno in Ogliastra tra il 2000 e il 2006.

Alcune delle armi sequestrate in Ogliastra

Alcune delle armi sequestrate in Ogliastra

Indagati a vario titolo: Cesare Balzano, 48enne, operatore ecologico, pregiudicato di Arzana; Angelo Balzano, 52enne, operatore ecologico, pregiudicato di Arzana; Andrea Agus, 48enne, operaio, pregiudicato di Lanusei; Luigi Piras, 45enne, operatore ecologico, pregiudicato di Arzana; Salvatore Mereu, 54enne, operaio forestale, pregiudicato di Tortolì; Giangiuseppe Ferrai, 39enne, disoccupato, pregiudicato di Arzana; Paolo Mulas, 52enne, allevatore, pregiudicato di Tertenia; Armando Mameli, 59enne, imprenditore, pregiudicato di Tertenia; Fabrizio Demontis, 43enne, allevatore, pregiudicato di Escalaplano; Davide Balzano, 29enne, allevatore, pregiudicato di Arzana,

Alcune delle armi sequestrate in Ogliastra

Alcune delle armi sequestrate in Ogliastra

Vari i reati contestati agli indagati: rapina aggravata, detenzione illegale di armi, omicidio, duplice omicidio e tentato omicidio premeditati, estorsione aggravata, associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione, all’acquisto, alla distribuzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, 

L’inchiesta ha preso piede dalla clamorosa rapina all’armeria della base militare di Capo Bellavista (da cui furono rubati 13 fucili mitragliatori) e la contemporanea scomparsa di Marco Mariano Ferrai (giovane scomparso nelle stesse ore in cui a Tortolì furono rapinati i fucili mitragliatori, e i cui genitori, Nino Ferrai e Mariangela Bangoni, furono uccisi il 3 dicembre 2004), ma ha via via riguardato altri fatti collegati e, successivamente, ha fatto luce su altre vicende, anche cronologicamente antecedenti, di cui alcuni indagati erano stati protagonisti, come l’omicidio di Angelo Tangianu (avvenuto in località Accodula, inagro di Arzana, il pomeriggio del 26 dicembre 2000), il tentato omicidio di Luigi Lobina e Francesca Longobucco (avvenuto il 6 febbraio 2006, nella frazione Sarrala, in località Abba Urci, in agro di Tertenia).

In particolare Cesare Balzano e Luigi Piras sono ritenuti responsabili del duplice assassinio dei coniugi Ferrai. Secondo gli inquirenti avrebbero compiuto gli omicidi per garantirsi l’impunità per la rapina commessa a Capo Bellavista, di cui sono ritenuti responsabili assieme ad Angelo Balzano, Salvatore Mereu e Giangiuseppe Ferrai.

Cesare Balzano è considerato responsabile anche dell’omicidio di Angelo Tangianu.

Armando Mameli e Cesare Balzano sarebbero legati ai tentati omicidi di Luigi Lobina e di sua moglie.

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