Mamoiada. La maestra dopo le minacce: “Resterò al mio posto e continuerà a svolgere il mio lavoro”

Sonia

Mamoiada. La maestra dopo le minacce: “Resterò al mio posto e continuerà a svolgere il mio lavoro”

martedì 28 Marzo 2017 - 10:50
Mamoiada. La maestra dopo le minacce: “Resterò al mio posto e continuerà a svolgere il mio lavoro”

«Resterò al mio posto, nella scuola elementare di Mamoiada, dove continuerò a svolgere il mio lavoro. Il paese mi ha dimostrato tanta solidarietà e affetto, per questo ringrazio tutti di cuore, mi stanno dando la forza di andare avanti».

Così Luisa Fancello, la maestra elementare di Oliena, a cui venerdì scorso è stata fatta recapitare, attraverso la segreteria della scuola dove insegna in una seconda elementare, una lettera densa di minacce, con allegato un proiettile. “Tratta male i tuoi bambini anziché quelli degli altri. Vattene da qui Mamoiada non ti vuole”, c’era scritto in sintesi nella lettera.

La maestra ha parlato, per la prima volta dopo i fatti, durante il Consiglio d’istituto straordinario convocato ieri sera dal dirigente dell’istituito comprensivo Mamoiada-Fonni, Antonio Fadda, per condannare quanto accaduto. Un incontro a cui hanno partecipato un centinaio di persone: tante mamme di Mamoiada, Fonni e Oliena (paese dove vive la maestra), presenti anche tutti gli insegnanti. Invitati anche i sindaci di Mamoiada, Oliena e Fonni, Luciano Barone, Martino Salis e Daniela Falconi.

Luisa Fancello, commossa da tanto affetto ma anche molto provata: «Da quando mi è stata consegnata la lettera – ha detto – ho pianto molto e sono giorni che non dormo. Mi è stata di aiuto la solidarietà di questa comunità ma anche dei paesi vicini. Ho capito che il gesto nei miei confronti è un fatto isolato che non può impedirmi di continuare a svolgere il mio lavoro».

Le mamme della seconda elementare dove la maestra insegna si sono dette «sconvolte per un simile atto”, dopo aver ribadito di non essere «mai venute a conoscenza all’interno della classe di nessun tipo di problema che potesse scatenare un qualche risentimento nei confronti dell’insegnante».

Ferma anche la condanna delle istituzioni: i sindaci all’unisono hanno rimarcato l’importanza del dialogo e la necessità di riflettere su quanto accaduto. Così come il dirigente Fadda: «Il Consiglio d’istituto di oggi vuole essere la prima dura reazione a un’azione così spropositata. Gesti così devono trovare sempre la ferma reazione della comunità e del mondo della scuola».

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