Nuoro. La moda in carcere contro i disturbi alimentari

Sonia

Nuoro. La moda in carcere contro i disturbi alimentari

giovedì 23 Marzo 2017 - 18:38
Nuoro. La moda in carcere contro i disturbi alimentari

Un momento della sfilata a Badu 'e Carros

Una sfilata di moda per dire no ai disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia.

L’evento è stato organizzato dall’associazione nuorese “Si vive una sola volta” all’interno della struttura carceraria di Badu ‘e Carros un contesto scelto appositamente per la solitudine e la sofferenza che la psiche umana subisce a causa della prigionia. Gli abiti che sono stati indossati per l’occasione sono stati realizzati dalle carcerate “Nero Luce” di Rebibbia.

La sfilata è stata preceduta da un dibattito sul tema dove è stato evidenziato che solo l’anoressia, ogni anno in Italia, colpisce tre milioni di persone, di cui due milioni adolescenti, uccidendone ben 7 mila.

Sulla passerella hanno preso parte  donne, dai 20 ai 50 anni, con taglie dalla 40 alla 50, tutte felici e orgogliose di portare in passerella le proprie forme e poter essere testimonial di una campagna di sensibilizzazione “salvavita”. Ragazze, mamme, studentesse, lavoratrici e anche nonne, modelle di corrette abitudini alimentari, per un giorno.

L’associazione nuorese la cui presidente è Sara Gungui, si occupa da cinque anni di supportare le persone che hanno questo genere di problematiche.

«Ringrazio prima di tutto alle ragazze dell’associazione e coloro che, senza farne parte, hanno partecipato sfilando; a Kety Soro e Alessia, estetiste, per il contributo nel rendere ancora più belle le nostre modelle; Sara Zucca, parrucchiera, per le meravigliose acconciature. Silvio Comida per aver intrattenuto musicalmente l’evento e Renato Pischedda per averlo brillantemente presentato. Una menzione particolare e importante, alle attività commerciali e artigianali che, grazie alla propria generosità, hanno permesso di “vestire” i nostri modelli e modelle» conclude la presidentessa.

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