Confindustria Sardegna Centrale. Trasporti e infrastrutture: il Nuorese ultimo in Sardegna e in Italia

Sonia

Confindustria Sardegna Centrale. Trasporti e infrastrutture: il Nuorese ultimo in Sardegna e in Italia

giovedì 09 Febbraio 2017 - 11:55
Confindustria Sardegna Centrale. Trasporti e infrastrutture: il Nuorese ultimo in Sardegna e in Italia

Uno scorcio di una zona industriale (foto Cronache Nuoresi)

Un contesto infrastrutturale da terzo mondo con il primato dell’ultimo posto in Italia e in Sardegna.

La denuncia arriva da Confindustria Sardegna Centrale, critica e attenta a dare un quadro mortificante della realtà interna della nostra Isola.

«Resta critico il contesto infrastrutturale del Nuorese che continua a presidiare l’ultimo posto in Italia e in Sardegna per livello di infrastrutturazione, tanto che fatta 100 la disponibilità di infrastrutture per il territorio italiano, la Sardegna vale circa 50 e la Sardegna centrale appena 25. I dati fotografano una realtà di grave precarietà con il risultato che le imprese delle zone interne operano in un contesto fortemente penalizzante e poco competitivo. Mentre gli interventi finanziati tardano a realizzarsi per colpa soprattutto di una burocrazia sempre più opprimente, il Nuorese e le sue zone interne dovranno attendere ancora tempi lunghi per poter beneficiare di interventi strategici attesi da anni e anche sul fronte dell’ordinaria amministrazione le cose non vanno meglio».

Ecco solo le ultime novità:

Metanizzazione. Cogliamo con grande favore la notizia relativa al progetto per la realizzazione della dorsale sarda del gas metano che un recente decreto del MISE ha inserito tra le opere nazionali strategiche. Tale intervento prevede la realizzazione di tre condotte, quella principale che collega Cagliari-Oristano-Porto Torres e i due assi Cagliari-Sulcis e Codrongianus-Olbia. Uno schema però che per ora taglia fuori la Sardegna centrale e le sue aree industriali, a eccezione sembrerebbe, e per fortuna, di Tossilo-Macomer. È vero che successivamente si prevede la realizzazione delle linee di adduzione secondarie verso il resto del territorio regionale, ma i dubbi restano: se la dorsale principale non sarà pronta prima del 2020, quanto tempo ci vorrà prima di rendere operative le linee secondarie? Il rischio è che il Nuorese debba dover attendere ancora a lungo prima di poter disporre delle reti di adduzione e dunque del metano.

Banda Larga. Avevamo valutato con molto favore l’iniziativa politica per l’implementazione e il completamento della banda larga nelle aree di Tossilo, Siniscola, Pratosardo e Sologo. Questi interventi, da noi ripetutamente sollecitati,  erano molto attesi dalle imprese. Le opere programmate nella Finanziaria 2015 (L.R. del 9.03.2015), finanziate con 2 milioni di euro sono però, a oggi, ancora irrealizzate. Non vorremmo che anche in questo caso la volontà e l’azione politica siano stati bloccati dai soliti intoppi burocratici. È necessario pertanto fare chiarezza e capire quali siano i problemi.

Rete Stradale. Un altro fronte critico è quello della viabilità: dal ponte di Oloè a Oliena alla galleria di Mughina a Nuoro, dalla SS 125 alla SS 129 Macomer-Nuoro alla Fonni-Desulo, la nostra rete stradale resta fortemente deficitaria con gravi problemi per la sicurezza e grossi danni per le imprese. L’ultima denuncia arriva dagli imprenditori di Dorgali, Baunei e Urzulei penalizzati dalla frana che dallo scorso ottobre ha completamente interrotto la SS 125 al km 194. Insomma, da una parte, non si interviene sulle infrastrutture obsolete e che necessitano di urgenti interventi per il ripristino e la messa in sicurezza; dall’altra pesano i tempi lunghi per completare le nuove opere finanziate da anni (es. nuova SS 125, circonvallazione Orosei fondamentale per il comparto del marmo).

«Le infrastrutture – problema cronico che contribuisce a penalizzare le zone interne – sono un punto strategico del nostro Progetto per la Sardegna centrale. Come Confindustria ribadiamo la richiesta: è necessario procedere a una disamina dello status quo; una volta individuati criticità, fabbisogni e priorità, occorre mettere a punto un Piano provinciale delle infrastrutture con indicate le opere strategiche, un preciso cronoprogramma e adeguate risorse finanziarie».

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