Parla il sindaco di Sindia: «il paese è sotto attacco ma No alla giustizia fai da te»

Sonia

Parla il sindaco di Sindia: «il paese è sotto attacco ma No alla giustizia fai da te»

lunedì 06 Febbraio 2017 - 20:52
Parla il sindaco di  Sindia: «il paese è sotto attacco ma No alla giustizia fai da te»

Sindia, i resti dell'altare della chiesa di San Demetrio

«Dopo l’escalation di incendi e vandalismo dobbiamo avere fiducia nella Magistratura»

«Non fatevi giustizia da soli ma aiutate gli investigatori a trovare i colpevoli». Così il sindaco di Sindia Luigi Daga, alle prese con un’escalation di atti di vandalismo, i più gravi all’indirizzo dei luoghi di culto, che stanno preoccupando la comunità.

Per gli inquirenti c’è un sospettato: un giovane di 30 anni con problemi psichici che avrebbe messo a segno attentati incendiari, furti di auto, aggressioni contro anziani, episodi di teppismo. L’inchiesta è della Procura di Oristano che nei prossimi giorni darà mandato a un perito per effettuare sull’indagato una perizia psichiatrica.

Sindia, i resti dell'altare della chiesa di San Demetrio

Sindia, i resti dell’altare della chiesa di San Demetrio

Il fatto più eclatante, sabato mattina, quando è stato appiccato il fuoco all’altare ligneo della chiesta campestre di San Demetrio risalente al 1600: danni incalcolabili.

La sera stessa, il furto della Fiat Punto di un parroco in pensione, Don Antonio Niola, poi ritrovata dai Carabinieri. E il 27 gennaio scorso il furto e l’incendio della Opel Corsa di don Salvatore Biccai, il parroco del paese.

Dalla stessa auto, secondo gli inquirenti, sarebbe stato sottratto anche il mazzo di chiavi delle diverse chiese di Sindia, compresa quella di San Demetrio.

Ma prima ancora, c’era stato l’incendio della cappella del cimitero, dove si celebrano i riti religiosi prima della sepoltura. «Stiamo vivendo una situazione difficile – conferma il sindaco. Spetta agli inquirenti fare luce su questi gravissimi episodi e capire se sono da attribuire alla stessa persona o se alcuni di questi siano indipendenti. Certamente ciò che ci preoccupa di più sono i danni ai luoghi sacri e la violazione dei luoghi di culto, con danni incommensurabili dal punto di vista artistico e storico. Ma c’è anche il problema dell’incolumità dei cittadini che non si sentono protetti. Sono in contatto quotidianamente con i Carabinieri – spiega il primo cittadino – e ho parlato nei giorni scorsi con il vice prefetto di Nuoro Vincenzo D’Angelo: ho chiesto aiuto e mi hanno assicurato il loro impegno. Ai miei concittadini rivolgo un appello a non farsi giustizia da sé, ma di segnalare eventuali episodi agli investigatori».

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