Crisi del latte. Il Consiglio si divide ma passa la risoluzione del comparto ovicaprino

Sonia

Crisi del latte. Il Consiglio si divide ma passa la risoluzione del comparto ovicaprino

giovedì 02 Febbraio 2017 - 09:49
Crisi del latte. Il Consiglio si divide ma passa la risoluzione del comparto ovicaprino

L'incontro con la Coldiretti in Consiglio regionale

Quella approvata è la versione originaria senza indicazione su fondi in Manovra

La manifestazione che ieri ha visto alcune migliaia di pastori manifestare per le strade di Cagliari sortisce l’effetto di spingere la maggioranza di centrosinistra ad annunciare di voler trovare 14 milioni di euro nella Finanziaria 2017, ma non fa fare passi avanti al Consiglio regionale che sulla crisi del prezzo del latte si divide tra i due schieramenti, approvando a tarda sera quella risoluzione della Commissione Attività produttive ritenuta “monca” dalla Coldiretti, che ieri ha protestato in piazza.

Dopo oltre quattro ore di discussione il documento è stato approvato con i soli voti del centrosinistra – 26 favorevoli, 18 contrari e 3 astenuti – nella sua versione originaria con 13 punti e senza l’impegno scritto di mettere in campo i 14 milioni di euro attraverso emendamenti alla Manovra 2017.

La proposta di Pietro Cocco, capogruppo del Pd, resta valida ma non viene recepita nel testo perché il centrodestra ha proposto di scrivere che tutti gli interventi dovessero essere finalizzati ad avere il prezzo del latte almeno a 80 centesimi al litro.

La maggioranza, intanto, ha sollevato perplessità sull’indicazione perentoria del prezzo del latte, anche Gaetano Ledda (La Base) ha sottolineato: “non è vero che non possiamo scrivere il prezzo”.

Tra i 13 punti della risoluzione vengono ribadite alcune azioni già messe in campo dalla Giunta, come il pegno rotativo e altri interventi sul credito agricolo, e viene sollecitata un’accelerazione sul pagamento del Psr 2014-2020. Si punta, inoltre, sull’obbligatorietà di comunicare i dati, sugli aiuti “de minimis” per favorire la diversificazione produttiva e ridurre i quantitativi di pecorino romano, promuovere l’aggregazione.

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