Addio a Clara Gallini, tra prime antropologhe italiane

Sonia

Addio a Clara Gallini, tra prime antropologhe italiane

sabato 21 Gennaio 2017 - 18:02
Addio a Clara Gallini, tra prime antropologhe italiane

Un ritratto di Clara Gallini

È morta a Roma, era nata a Crema 85 anni fa

Il sonnambulismo, la magia, i miracoli: aveva amato molto l’insolito e la Sardegna Clara Gallini, l’antropologa, tra le prime ad abbracciare questo ramo del sapere in Italia, scomparsa a Roma nell’ospedale dove era stata ricoverata per un malore.

Era nata a Crema il 19 giugno del 1931, ed aveva quindi 85 anni. Non si era mai sposata e non aveva figli ma la sorella Raffaella, i nipoti, gli amici e chi vorrà potrà salutarla nella sua abitazione a Roma, in Via S. Antonio all’Esquilino, dalle 14 alle 20 e domenica dalle 8 alle 11, e poi a Crema presso la sala del commiato Gatti.

”Sì, credo che a un certo punto il mondo finirà. Siamo una specie a rischio”, aveva detto due anni fa in un’intervista ad Antonio Gnoli per La Repubblica. ”I nostri convulsi anni saranno niente. È difficile immaginare qualcosa di eclatante. Effetti speciali. Certo. Con la magra consolazione che noi non ci saremo”.

Quegli effetti speciali però Clara Gallini li aveva cercati un po’ tutta la vita, nelle tracce dell’esistenza del genere umano, con la sua passione caparbia. Dopo la laurea in Lettere classiche all’Università statale di Milano, nel 1954 con una tesi sul mito di Arianna.

Ma l’incontro determinante della sua vita fu quello con Ernesto de Martino, l’antropologo che la volle al suo fianco come assistente per gli insegnamenti di Etnologia e di Storia delle religioni presso l’Università di Cagliari.

Clara Gallini segue de Martino in Sardegna, lasciando l’affetto di una famiglia benestante che però lei stessa definì asfissiante, per andare ad insegnare latino e greco presso il Liceo Siotto Pintor di Cagliari.

Fu lei a raccontare di essere rimasta folgorata dall’intensità di quella terra che la aiutò negli studi, accompagnandola fino alla libera docenza in Storia delle Religioni nel 1965 con una serie di pubblicazioni sul mondo classico e sul folklore religioso che proprio la Sardegna le aveva ispirato. È lì che Clara Gallini arricchisce il suo bagaglio di conoscenze, legge Karl Marx e Antonio Gramsci e si avvicina alla sociologia ma soprattutto incontra donne, pastori e contadini. Poi nel 1965 muore de Martino a diventa sua la cattedra di Storia delle Religioni che terrà fino al 1978. Nel 1978 sarà a Napoli come titolare della cattedra di Antropologia Culturale presso l’Istituto di Studi Orientali. Poi alla Sapienza di Roma di cui era ancora professore emerito.

Nel 2016, solo l’anno scorso, l’ultima opera, forse la più coraggiosa, (Incidenti di percorso. Antropologia di una malattia, Nottetempo) la biografia in cui raccontava della sua malattia e della vecchiaia.

L’ultima opera dopo quelle che lasceranno il segno negli studi del settore come, tra le altre, La sonnambula meravigliosa del 1983, Il Miracolo e la sua prova del 1998 e Il ritorno delle Croci nel 2009.

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