Confimprenditori: «I costi di adeguamento degli impianti di riscaldamento sono insostenibili»

Sonia

Confimprenditori: «I costi di adeguamento degli impianti di riscaldamento sono insostenibili»

venerdì 09 Dicembre 2016 - 11:20
Confimprenditori: «I costi di adeguamento degli impianti di riscaldamento sono insostenibili»

La spesa per ogni famiglia oscillerebbe tra i 2500 e i 3000 euro

Entro la fine di dicembre sarà obbligatoria l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione sui termosifoni per misurare il consumo di calore in corrispondenza di ciascun radiatore posto all’interno dell’unità immobiliare.

I condomini proprietari che non provvederanno ad installare questa tipologia di sistemi, andranno incontro ad una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 500 a 2.500 euro. Si tratta di un provvedimento immediato e diversi amministratori di condominio minacciano la chiusura dell’impianto di riscaldamento essendo essi stessi responsabili in caso di inadempienza.

Il direttore di Confimprenditori Gianfranco Seddone  evidenzia la difficoltà a rispettare tale scadenza da parte di tanti cittadini, anche in virtù della difficile situazione economica.

«Per eseguire i lavori in base alle norme -spiega Seddone – ogni famiglia deve spendere dai 2.500 ai 3.000 euro da pagare immediatamente all’operatore che effettua il lavoro. Sono tantissime le famiglie che non possono affrontare tale spesa, soprattutto quelle che vivono con una pensione da 600 euro al mese. Non possono farsi concedere un prestito da una qualsiasi banca o finanziaria in quanto fuori età, e sono tanti i condomini che non provvederanno a regolarizzare l’impianto. L’Unione Europea non smette mai di sfornare leggi su leggi e ogni provvedimento rappresenta sempre un esborso di soldi a carico dei cittadini e delle numerose aziende che hanno chiuso l’attività e vivono in difficoltà economiche.

Ma l’Ente Pubblico, obbligato anch’esso a regolarizzare l’impianto di riscaldamento con annessi termosifoni, rispetterà gli obblighi di legge entro il 31/12/2016 oppure l’imposizione è rivolta in particolar modo ai proprietari di immobili in condominio per fare cassa a favore delle grandi industrie che producono gli elementi per la modifica degli impianti di riscaldamento e raffreddamento? Certo non sarà un buon Natale per i tanti che non hanno lavoro; per quelli che non percepiscono gli arretrati della cassa integrazione; per i tanti disoccupati in cerca di occupazione. Sarebbe auspicabile – conclude Seddone – un intervento dello Stato o della Regione Sardegna che contribuisca all’adeguamento imposto con una forma di contribuzione agevolata, che non sia sotto forma detrazione fiscale».

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Un commento  - mostra commenti

  1. Concordo con l’articolo. Io e la mia famiglia ci troviamo in questa situazione purtroppo. Mia madre, vedova, percepisce una pensione di 523€ e, avendo una casa di proprietà, (prima casa), non so come faremo ad accollarci una spesa così eccessiva. Sono molto preoccupata perché un eventuale pagamento non corrisposto, ci porterebbe via la casa nonostante sia stata finita di pagare tanti anni fa. Ora come fare? Nessuno ci tutela, e le stesse associazioni a tutela dei condomini remano contro, sostenendo che i morosi vadano bloccati. Il problema è che io non sono morosa, ma lo diventerò non appena avrò questo grosso debito da colmare. Quando lo colmeró? Mai, e nel frattempo sia io e le persone nella mia stessa situazione andranno per la strada.

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