Omicidio Chessa. I legali: «assoluto vuoto probatorio, assolvete Taioli»

Sonia

Omicidio Chessa. I legali: «assoluto vuoto probatorio, assolvete Taioli»

martedì 06 Dicembre 2016 - 10:23
Omicidio Chessa. I legali: «assoluto vuoto probatorio, assolvete Taioli»

Cisco Chessa,  fu ucciso con sei colpi di fucile nell’ambito di una faida

Gianluigi Mastio e Luigi Concas avvocati difensore di Sergio Taioli, il 31enne imputato di aver ucciso l’allevatore di Orune Cisco Chessa, ha chiesto l’assoluzione del suo assistito  per non aver commesso il fatto.

«In questa inchiesta c’è un vuoto probatorio assoluto» così hanno commentato i legali del giovane di Sorgono a processo in Corte d’assise a Nuoro per concorso anomalo nell’omicidio dell’allevatore di Orune Cisco Chessa, ucciso con sei colpi di fucile il 18 maggio 2005 nell’ambito di una faida che ha insanguinato il paese.

Secondo l’accusa, rappresentata dal Pm Andrea Vacca che ha sollecitato per l’imputato 14 anni di carcere, l’uomo avrebbe ceduto a terzi – individuati nei fratelli Rubbiu di Villagrande – uno dei due fucili riconducibili al delitto.

«Non ci sono elementi per collegare la faida di Orune a Taioli – ha affermato Mastio – né ci sono prove che i fratelli Rubbiu abbiano ricevuto il fucile da lui».

«Non c’è prova della disponibilità del fucile da parte di Taioli nel maggio 2005 – ha aggiunto l’avvocato Concas – così come non c’è prova della presenza di Taioli a Orune, dove l’imputato non è mai stato e men che meno c’è stato il 18 maggio 2005».

Quanto alle contestazioni mosse dal Pm, il difensore ha replicato: «Il magistrato non ha utilizzato la norma, il concorso anomalo in omicidio può essere contestato solo quando l’evento non voluto sia prevedibile nella commissione di un altro reato. Taioli non poteva sapere, quando ha ceduto il fucile a terzi, ciò che poteva succedere».

Il 19 dicembre, dopo le repliche, è attesa la sentenza.

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