Identificati e arrestati tra Orune e Orgosolo i responsabili di una piantagione di 600 piante di marijuana

Sonia

Identificati e arrestati tra Orune e Orgosolo i responsabili di una piantagione di 600 piante di marijuana

mercoledì 26 Ottobre 2016 - 14:07
Identificati e arrestati tra Orune e Orgosolo i responsabili di una piantagione di 600 piante di marijuana

Campana, Corrias e Rubanu e sullo sfondo la piantagione di marijuana sequestrata

Tre persone sono finite in manette con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti aggravata (perché il reato è stato commesso da tre persone e per l’ingente quantitativo).

Si tratta di Francesco Campana, orunese di 53 anni; Agostino Rubanu, orgolese di 23 anni; Giuseppe Corrias, orgolese di 24 anni, arresati oggi di primo mattino a Orune e Orgosolo dai militari del Reparto Squadriglie del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Nuoro, in collaborazione con i colleghi delle stazioni dei due paesi, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Nuoro.

L’operazione aveva preso piede dopo prolungati servizi di perlustrazione e osservazione, condotti dall’8 agosto 2016, quando i tre furono identificati responsabili di una piantagione di circa seicento piante di cannabis indica, dell’altezza variabile dai 120 ai 140 cm, messe a dimora in un terreno in zona impervia in località “Ducori – Pedru Santu” nelle campagne di Orune, dotate di relativo impianto di irrigazione, estirpata e distrutta dai militari insieme alle piante il successivo 06 settembre, dopo che i tre l’avevano precipitosamente abbandonata, essendosi resi conto di essere controllati.

Nel corso delle indagini, i militari hanno messo insieme abbondante materiale fotografico attestante l’assidua presenza dei tre nel terreno per la cura della piantagione, per poi identificarli e denunciarli all’Autorità Giudiziaria, nonostante questi avessero l’abitudine di effettuare tutte le operazioni travisati con un passamontagna.

Gli arrestati, espletate formalità di rito, sono stati accompagnati alle rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

© Tutti i diritti riservati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi