Indagini sull’attentato incendiario a Orotelli: nel mirino degli incendiari la figlia del sindaco

Sonia

Indagini sull’attentato incendiario a Orotelli: nel mirino degli incendiari la figlia del sindaco

giovedì 29 Settembre 2016 - 06:30
Indagini sull’attentato incendiario a Orotelli: nel mirino degli incendiari la figlia del sindaco

Orotelli, i VVF spengono le fiamme sull'auto della figlia di Marteddu

Resta da capire la motivazione di colpire anche i tre militari. Si attende di vedere le riprese della video sorveglianza

Ci sarebbe la figlia 32enne del sindaco Nannino Marteddu nel mirino degli incendiari che la notte scorsa a Orotelli hanno dato fuoco alla Peugeot 207 della donna e a tre auto di proprietà di altrettanti Carabinieri in servizio presso la caserma di fronte al luogo dell’attentato, in corso Vittorio Emanuele.

Una delle quattro auto date alle fiamme a Orotelli

Una delle quattro auto date alle fiamme ieri a Orotelli

Ad armare la mano degli incendiari sarebbero stati motivi personali riconducibili alla 32enne. Al momento, però, non è chiaro il nesso tra l’incendio della sua vettura e quello appiccato alle macchine dei militari, parcheggiate non vicino alla Peugeot.

Certa la natura dolosa: i Vigili del fuoco hanno trovato inneschi diversi.

Bocche cucite tra le forze dell’ordine che indagano sull’attentato: i Carabinieri della Compagnia di Ottana non escludono alcuna pista. La svolta potrebbe arrivare dalle telecamere presenti all’esterno della caserma, che in queste ore i militari stanno visionando.

Orotelli, le auto dei Marteddu date alle fiamme

Orotelli, le auto dei Marteddu date alle fiamme ad aprile

Per il sindaco e la sua famiglia è il secondo attentato in pochi mesi: nell’aprile scorso l’Alfa Romeo della 32enne era stata data alle fiamme insieme a quella del padre. La pesante intimidazione era arrivata alla vigilia delle elezioni amministrative: il voto aveva poi riconfermato Marteddu per il terzo mandato consecutivo alla guida del paese. In quell’occasione si era parlato di un movente politico legato all’incarico di sindaco.

Ora, però, alla luce dell’attentato incendiario della scorso notte, si riconsidera la figlia come bersaglio. A Marteddu e famiglia la solidarietà del presidente dell’Anci Sardegna Pier Sandro Scano. «Atti come questi devono trovare la ferma condanna di tutti – dice il numero uno dell’associazione dei Comuni sardi. Chi colpisce un sindaco e l’Arma dei carabinieri colpisce una intera collettività. Al sindaco e ai militari la vicinanza dei sindaci sardi».

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