Il rosso in banca è arrivato a 235.000 euro. Bisogna fare chiarezza e trovare una soluzione

Il Consorzio per la pubblica lettura Satta rischia concretamente la paralisi dei servizi. La situazione finanziaria è al collasso. L’esposizione con la banca, a cui per mesi sono state richieste anticipazioni, supera i 200.000 euro. Il rosso è arrivato a 235.000 euro.

Pierluigi Saiu

«Il commissario straordinario – scrive il consigliere di Uniti per Nuoro Pierluigi Saiu – ha più volte scritto sia al comune che alla regione affinché venissero versate le quote dovute ma la situazione appare complessa. La prosecuzione dei servizi è a rischio così come è a rischio il pagamento degli stipendi. La contesa ruota attorno alla legge di riforma degli enti locali. La Regione chiede al Comune di versare la sua quota. Il Comune sostiene di non doverlo fare. Lo stesso Sindaco, durante la riunione del Consiglio comunale di ieri, ha detto che manca il titolo giuridico per versare quelle quote, pari a 293.000 euro. Il Comune però non è formalmente uscito dal Consorzio. La Regione, in ritardo sulla delibera che avrebbe dovuto disciplinare il subentro nella Biblioteca, dice che fino a quel momento, vale a dire fino all’approvazione di quella delibera, gli enti titolari di quote (come il comune di Nuoro) devono continuare a svolgere la propria funzione. E dunque a versare. Nel mezzo si trova la Biblioteca. Schiacciata in un braccio di ferro tra comune e regione che va assolutamente superato. Bisogna difendere la biblioteca, i servizi che offre e i suoi dipendenti. Il rischio di dissesto finanziario è stato messo nero su bianco in una comunicazione del commissario straordinario  datata 31 agosto 2016».

«Per queste ragioni – prosegue Saiu – ho proposto una seduta straordinaria per discutere di fronte al Consiglio comunale la situazione. Ritengo che debbano prenderne parte anche il Commissario della Biblioteca e l’Assessore regionale alla Cultura perché dal confronto venga fuori una soluzione. In aula il sindaco ha riferito che la stessa Regione ha proposto un passaggio dei dipendenti all’ISRE ma poi questa proposta non è stata formalizzata. Serve chiarire tutti gli aspetti controversi, superando le rivalità politiche e impedendo che a pagare il conto del braccio di ferro fra chi è in comune e chi è in regione sia la nostra città. Siano i dipendenti della biblioteca».

«Rimbalzarsi le responsabilità – conclude – non serve. Serve salvare la Biblioteca.

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