XXIV Giornata FAI di Primavera a Sorgono per scoprire le bellezze del Mandrolisai

Sonia

XXIV Giornata FAI di Primavera a Sorgono per scoprire le bellezze del Mandrolisai

lunedì 14 Marzo 2016 - 19:55
XXIV Giornata FAI di Primavera a Sorgono per scoprire le bellezze del Mandrolisai

La facciata di Casa Serra

Entro questo mercoledì le adesioni per aderire al pacchetto per i soci e i simpatizzanti del FAI

Facciata chiesa San Mauro

Facciata chiesa San Mauro

In occasione della XXIV Giornata FAI di Primavera che quest’anno si terrà a Sorgono nei giorni 19 e 20 Marzo pp.vv, la delegazione FAI di Nuoro organizza per i soci e i simpatizzanti un pacchetto comprendente:  viaggio A / R in pullmann, visita guidata dei siti oggetto del programma, pranzo a menù fisso in ristorante del paese. La partenza è prevista per le 8.00 da Piazza Veneto e il rientro entro le 20.00. Il programma dettagliato è consultabile sul sito ufficiale del FAI Sardegna e sulla pagina facebook della delegazione di Nuoro. Chi fosse interessato è pregato di comunicare la propria adesione entro e non oltre mercoledì 16 ai seguenti numeri:  333 7022415 Graziella, 347 8041151 Carla, 347 7247315 Anna, 388 9433871 Ninni e 333 7790715 Francesca.

 La prima affascinante e per molti versi sorprendente tappa dell’iniziativa sarà, a Sorgono, il complesso edilizio noto con il nome di Casa Serra, le cui origini storiche risalgono addirittura al 12esimo secolo.

All’interno del palazzo proprietà degli eredi della nobile famiglia Serra è presente una esposizione di oggetti ricca e incredibilmente varia di manufatti artistici e di oggetti di squisita fattura tradizionale.

Le prime notizie della famiglia Serra sono contenute in un documento del 1180, anno in cui il giudice Pietro I d’arborea nomina Barisone de Serra curatore della Contrada del Mandrolisai, cui facevano capo Desulo, Tonara, Atzara, Ortueri e Samugheo.

La decadenza economica della famiglia iniziò molti secoli più tardi con l’arrivo dei Savoia, che annullarono i privilegi economici dei Serra, i quali furono costretti a disfarsi di gran parte del loro patrimonio.

È in questo periodo che la storia della famiglia Serra si intreccia con quella della famiglia di un commerciante bosano, Giovanni Cubeddu, che rilevò la casa di via Roma, la restaurò e la arricchì di affreschi e oggetti di notevole valore artistico; alla sua morte il matrimonio di una sua figlia con uno dei Serra legò ancor più strettamente le storia dei due casati, anche se la grande casa dovette essere divisa in quattro porzioni ereditarie.

Merito della riunificazione della grande casa e del successivo arricchimento di opere d’arte di grande pregio e gusto artistico va all’ultimo erede della nobile famiglia, Luigi Serra, che molti nuoresi hanno avuto il privilegio di conoscere e apprezzare nel suo ruolo di funzionario della prefettura di Nuoro, dove ha svolto a lungo l’incarico di vice prefetto vicario.

Luigi Serra era un uomo di grande cultura e di raffinati gusti artistici, collezionista appassionato, cultore del bello. Durante i suoi viaggi acquistò e sistemò nella grande casa di via Roma nuove opere d’arte.

Tutto questo, ma non solo, potranno ammirare i visitatori che parteciperanno alle Giornate FAI di Primavera. A sette chilometri dal Paese infatti i ciceroni delle scuole superiori del territorio accoglieranno e guideranno i visitatori nell’antico Santuario di San Mauro e nel parco archeologico di Biru ‘e Concas, meglio conosciuto come Parco dei Menhir.

IL complesso religioso, costruito dai monaci benedettini nel 1120 sulle rovine di una chiesa ancora più antica, comprende la basilica tardo gotica e una serie di cumbessias e muristenes, alcune recentemente restaurate. Il rosone di San Mauro, in stile romanico, con i suoi due metri di raggio, è il più grande dell’Isola.

Poco lontano si stende il compendio archeologico di Biru e Concas, che deve la sua fama alla presenza di un numero rilevante di menhir, oltre 150 le “perdas fittas” disseminate su un’area le cui prime tracce archeologiche risalgono al terzo millennio a.C..

Un commento  - mostra commenti

  1. Volevo semplicemente far presente che Luigi non è l’ultimo erede della famigia

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