Maskaras: conferenza di Bachisio Bandinu alla biblioteca Satta

Sonia

Maskaras: conferenza di Bachisio Bandinu alla biblioteca Satta

martedì 24 Febbraio 2015 - 07:15
Maskaras: conferenza di Bachisio Bandinu alla biblioteca Satta

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«La maschera è nel tempo che  un uomo diventa animale-dio»

Il tema è  affascinante,  appieno dentro la storia e la tradizione. Entra in campo storico e antropologico. Riguarda il locale e il globale.  “Maskaras. Tempo di Carnevale/Carnevale fuori tempo”: questo il motivo della conferenza di Bachisio Bandinu, intellettuale a tutto campo che si terrà stasera alle 18:30 presso la Biblioteca Satta.  L’introduzione sarà a cura di  Natalino Piras con la moderazione il commissario straordinario Vannina Mulas.

Prima della conferenza verrà proiettato il documentario  “Mascaras. Le maschere tragiche della Sardegna” realizzato nel 1987 dallo stesso Bandinu e da Piero Sanna. Il film riguarda principalmente sos Mammuthones, Sos Thurpos, Sos Merdules.

Dice Bachisio Bandinu: «La maschera è nel tempo che  un uomo diventa animale-dio. È maquillage cerimoniale, estetica della cosmesi e gioco della simulazione. Ci permette di seguitare le nostre stesse orme. Mamuthones, Thurpos e  Merdules della civiltà pastorale e contadina sfilano in corteo, ballano  e imitano il passo animale. In origine c’è l’Erkitu, l’imbovato, l’uomo-toro che muggisce per il tormento. Non si tratta di bestia mansueta, da aggiogare al carro o all’aratro, ma di un mostro che prima di essere tale fu uomo. Espia una colpa. Si è trasformato in Erkitu perché ha ucciso o forse addirittura è lo stesso diavolo a mascherarsi per le sue uscite notturne, portandosi dietro una collana di teste da morto. Erkitu ha due grandi corna di acciaio e sopra le corna due candele accese. – prosegue lo studioso- Continua a muilare e a lanciare  orrorosi grugniti. Una torma di demoni  lo accompagnano nell’erranza notturna e un diavolo grande, enorme, apre la fila. Segue un altro che suona il tamburo. Tutti i diavoli sono vestiti di diversi colori e dalla bocca a dal naso gli escono fiamme di zolfo, in fronte un corno d’acciaio. Erkitu “è la maschera geografica del tempo storico e mitico”. È una continua lezione dell’intro: come appare e come viene interpretato, a volte reso folklore. Resta che spesso, a carnevale e in altri carnevali fuori tempo, Erkitu è là, nell’intricata foresta che attraversiamo. Muove verso di noi».

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