Processo Dina Dore: emerge un Francesco Rocca latin lover

Sonia

Processo Dina Dore: emerge un Francesco Rocca latin lover

venerdì 24 Gennaio 2014 - 17:35
Processo Dina Dore: emerge un Francesco Rocca latin lover

Francesco Rocca, accusato dell'omicidio della moglie Dina Dore

Un momento del processo per l'omicidio di Dina Dore (foto Cronache Nuoresi)

Un momento del processo per l’omicidio di Dina Dore (foto Cronache Nuoresi)

La ex amante di Rocca: minacce e dettagli di una relazione “nata malata”

«Io rispondevo ai suoi bigliettini perché per me era un modo di allontanarlo, era morboso, un mese prima che lo arrestassero, ogni volta che mi incontrava, e succedeva spesso perché mi seguiva dappertutto, mi minacciava: faceva un segno, passandosi il pollice sul collo, oppure sputava per terra in segno di disprezzo. Avevo paura per me e anche per Antonio (il fidanzato – ndr)».

Un interrogatorio estenuante quello cui è stata sottoposta la ex assistente e amante di Francesco Rocca. Pubblico Ministero e Avvocati della difesa, per oltre due ore hanno tempestato di domande i due testimoni chiave del processo Dina Dore per approfondire i dettagli già emersi nel corso di interrogatori precedenti.

Anna Guiso, con freddezza e lucidità spietata racconta la sua relazione con Francesco Rocca svelandone aspetti caratteriali e dettagli scottanti: «dopo la morte della moglie aveva perso il controllo. Mi licenziai nell’agosto del 2009, trovando una scusa. Lui non voleva, mi sottolineava che Elisabetta (la figlioletta dei Rocca – ndr) era molto attaccata a me; un ricatto morale per una storia malata fin dal principio».

La Guiso era stata sentita dalla Polizia e dai magistrati la prima volta il 9 maggio 2010, poi nel dicembre 2012 e infine a maggio del 2013. Un passaggio fondamentale della ricostruzione processuale è stata la ricostruzione del viaggo di ritorno da Nuoro la sera dell’omicidio.

Nell’udienza precedente era stata sentita anche Adriana Manca, amica dei coniugi Dore: essa aveva dichiarato che quella sera si era recata assieme a Rocca e alla Guiso a Nuoro perché neccessitava di cure odontoiatriche. «Al ritorno Francesco, pochi istanti prima di entrare in paese, aveva accostato dall’altra parte della strada, in un punto dal quale si scorgeva la sua abitazione “per verificare che fosse tutto apposto”». La Guiso ha confutato questa versione: «quel giorno, nelle ore trascorse in studio, il Dottor Rocca è uscito due volte con Adriana Manca per fumare una sigaretta. Non era nervoso. Non ricordo che quando siamo tornati verso Gavoi lui si sia fermato. Frenava, si, ogni tanto bruscamente e rallentava con la scusa di  guardare la campagna, ma ripeto, non ha mai parcheggiato l’auto».

Durante la testimonianza era emerso che Francesco Rocca aveva avuto una relazione anche con la Manca. Dunque secondo le dichiarazioni dell’ex assistente odontoiatrica Francesco Rocca si era più volte vantato con lei di avere avuto molte donne e aveva rivelato a tutti i suoi amici della loro relazione: «prima che Dina morisse, la nostra storia era molto leggera, in seguito lui iniziò a dirmi che mi amava e che voleva stare con me per sempre. Iniziò a ripetere che odiava la moglie, che le stava bene la fine che aveva fatto»!

Parole pesanti, ma la ex amante rincara la dose raccontando di non aver mai conservato i bigliettini che Rocca le scriveva: «lui evidentemente si, perché sapeva che uso ne avrebbe fatto in seguito».

I due si scambiarono bigliettini per sei mesi. Il loro contenuto secondo, le dichiarazioni della Guiso, erano dapprima parole di profondo amore nei suoi confronti, per poi trasformarsi in frasi dispregiative perché un amore non più corrisposto.

Secondo la difesa condotta dagli avvocati Lai e Manconi, Anna Guiso, oggi si sarebbe contraddetta più volte e nella sua testimonianza sarebbe stata  sicuramente influenzata dall’arresto di Rocca e dalla sua imputazione di essere il mandante dell’omicidio della moglie. Gli avvocati della difesa, carte processuali alla mano, hanno sottolineato come in precedenza, contrariamente a quanto fatto oggi lei avesse descritto Rocca come: «un uomo freddo ma che con la moglie conduceva una relazione normale».

A questo punto, durante il proprio intervento, l’avvocato Delogu (Parte Civile) ha evidenziato come la ex amante inizialmente non si sia sbilanciata perchè non voleva che ermgesse la loro relazione, tesi avvalorata dalla stessa Guiso, che ha concluso confermando che Rocca non sopportava più la moglie, la quale lo chiamava continuamente al cellulare e lui «sbuffava sempre appena sentiva lo squillo e capiva che era lei».

L’udienza, manco a farlo apposta riprenderà il 14 febbraio, il giorno di San Valentino. In quella data la difesa ricostruirà il contenuto dei bigliettini e degli sms intercorsi fra i due ex amanti.

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